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ANNA MARIA FORMICA

Copertina

 

LA MEMORIA DEI COLORI PRIMI

Il mondo si esprime talvolta, ai nostri occhi, ma più ancora agli occhi dell’artista, di un vero artista, in linee asciutte, in sintesi astratte, in apparenza fredde. Ma tutto questo sottintende qualcosa che dà un senso, magari difficile da cogliere, a quelle stesse linee, solo in apparenza distaccate. Come possiamo intuire dalle articolazioni del pensiero scritte su remote tavole o in cartigli, come vediamo in un’opera di questa elegante artista. Fino a quando, peraltro, parole chiave vengono a incidersi, in nome della pace, o dell’idea di una grande armonia superiore. Un’armonia misteriosa e sottile, sempre vicina a perdersi, a dissolversi, come in un altro quadro, che nella sua strenua consistenza nebbiosa crea nell’osservatore una indubbia emozione. Ma Anna Maria Formica non si ferma, non si accontenta. Anzi, tende presto a sorprenderci, chiudendosi in una composizione che riprende sprazzi geometrici, intrecci come in circuiti microchip. Ma l’avventura non è certo conclusa, perché il viaggio dell’artista nella luce, per usare una felice intuizione critica di Cesare Medail, è sempre pronto a riaprirsi in nuove forme. Come in certe formidabili, eppure sempre raffinate, esplosioni cromatiche, nella vitalità dei colori, che vengono a giustapporsi in costruzioni a incastro, dove a volte sembra anche aleggiare un sottile, appena accennato, gioco ironico. Ma è soprattutto la leggerezza e l’esattezza insieme della mano che emergono nette anche in questi motivi, dove il movimento sembra prevalere, creando vortici e suggestivi, spettacolari labirinti. Nei quali si passa, comunque, ancora, da una compostezza di impeccabile misura, ad accensioni più inquiete, momenti turbinosi, dove coesistono sprazzi decisamente luminosi con superfici opache, increspate da vortici inattesi e in fin dei conti drammatici. Ma un carattere forte dell’opera di Anna Maria Formica è l’autenticità viva dell’ispirazione, che risulta tanto più vera in quanto mossa da un controllo estetico e da un rigore morale senza ombra d’enfasi, di retorica. Potremmo forse dire che la sua arte è un’arte di pensiero, un’arte fortemente determinata da un’energia di pensiero attiva, e che viene a depositarsi nel dominio della forma dove ogni dettaglio trova senso e valore.

Maurizio Cucchi

 

Biografia: Anna Maria Formica (Roma 1950), allieva di Gianfilippo Usellini a Brera, ha esposto alla Biennale di Venezia  nel 1980 e in collettive a Palazzo Reale (1984) e alla Rotonda della Besana (1990). In mostra fino al 14 maggio 2016.

10 anni di programmazione

La Galleria Previtali arte contemporanea ha raggiunto l’ambizioso traguardo dei 10 anni di programmazione. Ringraziamo tutti gli amici e i sostenitori che nel corso di questi anni ci sono stati vicini e hanno sostenuto col loro affetto e la loro vicinanza le scelte editoriali e i progetti realizzati nei nostri spazi. La qualità degli eventi programmati hanno avuto un alto riscontro di pubblico e di critica. I quotidiani, i settimanali, la stampa specializzata e di settore hanno contribuito, in misura determinante, a rafforzare l’immagine della galleria nell’area metropolitana in cui opera e in tutta la penisola. Al lavoro della stampa, a cui va tutta la nostra riconoscenza, ci sentiamo in dovere di aggiungere la dedizione degli artisti che sono oramai parte in organico della galleria. Un ringraziamento infine, è rivolto agli osservatori esterni che, condividendo, a tutt’oggi, la vision dello spazio espositivo, coltivano nel cuore il desiderio di partecipare alle sfide della contemporaneità al nostro fianco per intraprendere insieme una nuova avventura nel mondo necessario e affascinante dell’arte.

Mostra

TRACCE DI LUCE SUL VOLTO DELLA CITTA’

Collettiva

 

M. Anselmi, D. Avogadro, C. Balestrieri, L. Bianchini,
S. Bolcato, A. Ciancaglini, M. Di Marzio, G. Ferretti,
L. Fornasieri, G. Lodigiani, G. Lo Presti, A. Madia,
D. Montanari, A. Palazzini, M. Previtali,
C. Satta, F. Severino, Y. Si-Young

 

11 dicembre 2014 – 14 febbraio 2015

 

Composizione

 

La mostra vuole indagare la complessità di Milano nei suoi aspetti stratificati e composti, dalle forme icastiche fortemente improntate alla trasposizione, sul piano artistico, di una condizione di travaglio esistenziale legato alle problematiche di natura socio-culturale della contemporaneità. Non solo quindi gli elementi geometrici e razionali dell’architettura urbana ma anche i caratteri non visibili della realtà simulata dietro i giochi di lucide apparenze. Un teatro di emozioni che mette in scena l’identità metropolitana con un profilo intenzionale dagli esiti drammatici e dalle linee di contrasto sensibilmente inviluppate su una trama di verità illusorie. In questo frame culturale di riferimento le diverse personalità artistiche si confrontano evidenziando una visione prospettica della realtà che fa tesoro di un linguaggio polivalente nella composizione di un universo di significati storicamente condivisi.

Lorenzo Valentino

Quartieri di Poesia

a cura di M. Cucchi e L. Valentino

È un fatto insolito che una galleria d’arte contemporanea organizzi una rassegna di poesia. È altresì vero che la bellezza abita tanto la parola quanto l’immagine. L’iniziativa prende le mosse dall’idea di dare voce a una pluralità di esperienze poetiche collocate spazialmente nei diversi quartieri della città di Milano. Ne è derivata una foggia testuale dalla tessitura a maglie larghe, di stampo originale, la cui disposizione evidenzia una grammatica di emozioni legata contestualmente alla geografia dei ricordi. L’aspetto corale del progetto dà luogo a una narrazione circolare contrappuntata da stili d’esistenza differenziata. Una letteratura evenemenziale che dischiude orizzonti di verità e connette l’insieme dei profili poetici a un piano destinale storicamente determinato. Ogni quartiere di poesia in aggiunta ha delle opere pittoriche come corredo oggettivo della sua specificità di rappresentazione. In mostra saranno presenti 30 opere di media e grande dimensione dell’artista lombarda Marina Previtali, realizzate dal 2012 al 2015. La mostra resterà aperta per tutto il periodo della rassegna poetica. Nel mese di ottobre ci sarà la pubblicazione di un volume, dal titolo “Quartieri di poesia”, Edizione Meravigli, Milano, a cura di Maurizio Cucchi e Lorenzo Valentino, sugli interventi relativi ai quartieri che ogni singolo poeta presenterà nel corso della rassegna. La manifestazione infine è stata inclusa nel progetto “EXPO in città”.
Lorenzo Valentino

Gli incontri si svolgeranno di giovedì alle ore 18.30.

Retro brochure Quartieri di poesia

Milano è una città ricca di poesia e di poeti. Chi, allora, meglio dei poeti stessi potrebbe raccontarcela, coglierla in molti risvolti e particolari che magari a molti possono sfuggire? Ecco allora che, per una prima serie di incontri, sono stati contattati alcuni dei poeti che vivono a Milano perché vengano a dirci del loro rapporto con la città, ma in particolare con i quartieri a loro più cari, o semplicemente con il quartiere nel quale vivono o sono vissuti e dal quale hanno ricevuto stimoli, per la loro vita quotidiana ma anche per la loro scrittura. E raccontare Milano in una galleria d’arte, e in presenza di un’artista, come Marina Previtali, che alla città ha dedicato molte sue opere, non può non essere un momento di ulteriore riflessione sui caratteri più autentici e vari di una città sempre piuttosto schiva nell’offrirsi. I poeti, dunque, ci parleranno di come vivono e hanno vissuto il loro ambiente, magari introducendo nel discorso qualche poesia, magari dialogando con il pubblico che vorrà meglio conoscere le strade e le case che hanno fatto da cornice e habitat a tanti versi da ricordare.
Maurizio Cucchi

Il Ponte della galleria

Un ponte unisce la riva del sé e dell’altro, la realtà di ciò che è visibile e quella dell’ineffabile; il ponte sul naviglio unisce l’ambiente produttivo di via Tortona con quello artistico delle aziende che fanno parte dell’associazione Mesopotamia Milanese. Un ponte è di per sé un progetto, un’istituzione che collega domande irrisolte presenti nel tessuto connettivo urbano. E’ un’interrogazione visibile che preannuncia una risposta resa possibile dall’attenzione sociale che essa riesce a catalizzare. Anche l’arte è uno strumento di mediazione tra sponde opposte, mezzo di trascendenza dal reale ad un retromondo impercettibile. L’arte abita da sempre le istituzioni museali e le gallerie d’arte. Da qui l’esigenza empirica di nominare questa nuova costruzione “Ponte della Galleria”.

 


Posizionato sul naviglio Ticinese, Milano, lunedì 15 dicembre 2014 alle ore 22.30

 

EXPO CITTA’ 2015

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Expo Milano 2015: il più grande evento mondiale sull’alimentazione

Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 si svolgerà a Milano un evento unico e straordinario che coinvolgerà più di 140 Paesi Partecipanti e oltre 20 milioni di visitatori attesi da tutto il mondo. Un vero e proprio viaggio attraverso i sapori e le tradizioni dei popoli della Terra per riflettere sul tema: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Expo Milano 2015 sarà un immenso laboratorio di innovazione che contribuirà a creare le linee guida per avere nel futuro cibo sano, sicuro, sostenibile e sufficiente per tutti. Nei 184 giorni dell’evento il sito espositivo – che si sviluppa su una superficie di oltre un milione di metri quadri – verrà animato da spettacoli, laboratori, mostre, concerti, percorsi interattivi e sensoriali alla scoperta di tutto il buono che il nostro Pianeta ha da offrire.

Mostra

COSTANZA SATTA

 Del corpo e della terza dimensione Alessandra Redaelli

Dal 9 ottobre al 22 novembre 2014 catalogo in galleria

 

  

I dipinti di Costanza Satta sono a tutti gli effetti scultura bidimensionale, oltre che pittura. Costanza Satta è uno spirito geometrico e matematico. Se si mette a parlare del bosone di Higgs le si illumina lo sguardo e riesce a renderlo appassionante come un romanzo di Stephen King. E la sua pittura è come lei: razionale e appassionata al tempo stesso. C’è il suo spirito matematico, la sua attenzione all’armonia delle proporzioni e delle forme in ognuna delle sue figure dolenti inquadrate come ritratti antichi, ma c’è anche l’emozione del racconto, la poesia dell’istante. E le figure sono lì, davanti ai nostri occhi, nel loro splendore architettonico, nella turgida imponenza delle forme, già padrone della terza dimensione, già sculture a tutti gli effetti, anche nella scelta di quelle cromie gelide. Sono monumenti di marmo candido o di cristallo, solo qualche volta accesi da toni caldi come gli ocra e i bronzi, o illuminati da graffi di rossi e di viola acidi. Sono corpi classici, michelangioleschi, figure potenti, anche quando il corpo si rivela femminile per la presenza dei seni pieni. Nessun orpello, niente fronzoli: anche i capelli sono quasi sempre banditi per mostrare la rotondità definita del cranio, mentre le mani e i piedi – la nostra presa forte sul mondo – spiccano enormi come nella statuaria primitiva. “Di ogni oggetto che vedo, per prima cosa io colgo la forma”, dice l’artista, confermando anche qui che la sua autentica vocazione è quella della scultrice. Ma quella forma non le basta costruirla in argilla, bronzo o marmo (e posso assicurarvi che ne sarebbe più che capace!): lei la vuole collocare, vuole darle uno scenario e uno sfondo perfetti, un mondo altro, suo, impeccabile nel quale questa forma possa esprimersi nella sua possente esplosione di materia. Ecco perché comincia sempre dagli sfondi: piani, senza dettagli, senza quasi mai un riferimento reale, spesso scuri. Quella è la base, il palcoscenico, poi entrerà in scena il primo attore. I soggetti sono maternità compunte, chiuse in abbracci protettivi, lottatori, angeli caduti, nudi dormienti, folle di corpi che si dirigono compatti verso un unico obiettivo fuori campo, in un discorso variegato e coerente che è al tempo stesso personalissimo e intriso di riferimenti e citazioni, di suggestioni che vanno dai vasi della Grecia classica a Picasso, da Michelangelo a Henry Moore. Un mondo a parte, ma che vale la pena di scoprire, è quello dei bozzetti, che Costanza Satta realizza con una mano veloce e felicissima. Carboncino, matita, sanguigna prendono vita su carte semplici, da pacco, spesso messe insieme man mano con pezzi di nastro adesivo per non perdere neanche un minuto di tempo, neanche un suggerimento dell’ispirazione, e le suggestioni sono leonardesche, la forma esce – ancora – potente, invincibile, a dominare lo spazio. Alessandra Redaelli

Premio Puglia 2014

[02_LECCE - 21]  QTDN/SPETTACOLI/02 ... 17/11/14

IX Premio Ambasciatori di Terre di Puglia, assegnato a Ente Parco Nazionale del Gargano, Annalisa Monfreda, Guglielmo Miani, fratelli Bernardini De Pace e Marcello Veneziani.
Nuovo Quotidiano di Puglia, 17 novembre 2014, a cura di Lorenzo Valentino